Il ricordo di Maddalena Santoro, sorella di don Andrea a 10 anni dalla morte

Radio Vaticana riporta in un intenso articolo il ricordo della prof. Maddalena Santoro.

Ci parla di don Andrea, Fidei Donum in Turchia, che spese la sua vita per la testimonianza e il dialogo fino all’effusione del sangue.

Vedi articolo completo in Radio Vaticana:

http://it.radiovaticana.va/news/2016/02/04/sorella_don_santoro_suo_sacrificio_seme_di_misericordia/1205870

 

L’urgenza della missione non si smorza mai per padre Ezio

Ottobre missionario.

La diocesi di Milano celebrerá in questo mese un Convegno Missionario straordinario nel ricordo dei 50 anni di invio dei fidei donum ambrosiani. Il nostro gruppo della diocesi di Grajaú sará rappresentato da Don Daniele, attualmente parroco nella cittá di Dom Pedro.

Un’immagine, che ho ricevuto in un biglietto di auguri da parte di carissimi amici, e che uso come segnalibro, vorrei mi accompagnasse in questo mese. Rappresenta quanto é successo dopo che i due discepoli diretti a Emmaus hanno riconosciuto

Dopo la cena di Emmaus…

Gesú risorto allo spazzare il pane. Sono ritornati di corsa a Gerusalemme, dagli altri, spinti dal lieto annuncio che non possono contenere nel cuore. La porta é aperta, e la sedia rovesciata per terra.
É questa sedia rovesciata che mi fa pensare. Come vorrei che la mia comunitá fosse una comunitá di sedie rovesciate, perché il Vangelo dovrebbe farci scattare in piedi e farci correre fuori. Missione é non rimanere seduti.
La missione mette fretta. Com

e la fuga, ha l’urgenza e

l’ansia del correre, ma non per mettersi in salvo o nascondersi, ma al contrario per andare ad aprire alla speranza del Vangelo la vita di tutti quelli che si incontrano nel cammino. La mis

sione non accetta chi si siede, chi si accomoda, non sopporta sedie, divani, né chi desidera e cerca “poltrone” o troni. Missione é passare dalla tavola alla

strada. Senza questo passaggio le nostre celebrazioni eucaristiche restano sterili.
Avró anch’io qualche sedia da rovesciare, qualcosa da cui smuovermi, chiusure da cui uscire, urgenze a cui rispondere, paure da vincere per essere discepolo e missionario del Vangelo di Gesú?

Padre Ezio Borsani, missionario Fidei Donum

Le capre rubate- 2 Il dono e la collaborazione

Vi ricordate del responsabile laico della parrocchia di cui vi scrivevo prima di Pasqua, quello che subiva il furto di circa una capra al mese?
Mi aveva chiesto di andare a benedire la sua casa, offrendomi una delle quattro capre rimaste. Avrei voluto rifiutarla, ma lui ha insistito che la prendessi, dicendo che non aveva mai offerto una sua capra a Dio e che era arrivato il momento di farlo, perché si era accorto di non averci mai pensato. E così l’ha offerta a me con l’intenzione di offrirla a Dio, sperando che Egli gradisse la sua offerta e preghiera. L’ho incontrato varie volte dopo il mio ritorno a Ngalbidje, ma non gli avevo ancora chiesto come fosse finita la storia delle sue capre. Questo fino alla scorsa settimana quando, dopo averlo fatto, mi ha risposto tutto sorridente che, da quel giorno, nessuna capra gli era stata più rubata e che gliene erano nate altre! E’ la fede dei “piccoli” cui sono spalancate le porte del Regno di Dio, una fede che riesce a “spostare le montagne”… e anche a non farsi rubare le capre! Continua a leggere

Le capre rubate e la benedizione di Pasqua

Ngalbidje, 24.3.2013, domenica delle Palme

Ciao a tutti!

L’altro ieri uno dei responsabili laici della parrocchia è venuto a cercarmi un po’ arrabbiato perché, da qualche tempo a questa parte, qualcuno gli ruba circa una capra al mese. Ormai gliene sono rimaste solo quattro. Mi ha chiesto di trovare il tempo di andare a benedire la sua casa e la sua famiglia. E io, da buon occidentale, gli ho subito risposto: “certo che vengo, ma non pensare che la benedizione possa fermare il ladro!”. E lui, di rimando: “non hai capito; io e la mia famiglia abbiamo pensato che forse siamo stati noi ad avere sempre sbagliato, non offrendo mai una delle nostre capre a Dio, facendone dono al sacerdote. Ti invitiamo a benedire la nostra casa e ti regaleremo una delle 4 capre rimaste. E speriamo che Dio gradisca la nostra offerta”.

Che ne dite di questo racconto (vero, non inventato: mercoledì vado a benedire questa famiglia) di “resurrezione”, mentre qui, in questo periodo, tutto sembra “mortifero”, a partire dal clima opprimente che fa molto soffrire la natura e gli uomini (…tanti malati, tante morti…)?

Ma la pioggia arriverà presto, così come il rinnovato annuncio della risurrezione di Gesù che mi sostiene e auguro sostenga ciascuno di voi!

Vera Pasqua di Gesù!

Missione Formato Famiglia

E’ appena uscito il libro scritto da Eugenio Di Giovine – Elisabetta Piatti, pubblicato dalla EMI, che racconta la loro esperienza missionaria in Venezuela (allego la copertina).

Il testo, con prefazione di don Gianni Cesena, nasce da una serie di testimonianze realizzate dalla coppia per far conoscere la nuova dimensione di “famiglie missionarie”: di fatto è una raccolta delle lettere che scritte alle comunità di origine, agli amici ed ai benefattori.Si tratta di un esperienza che come tale vuole esser dono alla Chiesa per poter aiutare le comunità a comprendere cosa significa essere una famiglia missionaria.

Spero possa essere utile. In libreria sarà presente dal mese di ottobre. Eugenio ed Elisabetta hanno rinunciato ai diritti d’autore per cui tutto il ricavato del libro andrà 100% a favore del Centro Missionario dell’Ordine Francescano Secolare.

“…dite: è la carezza del Papa” In memoria di Giovanni XXIII un riconoscimento ai missionari bergamaschi

Tre missionari di Bergamo sono stati nominati per un importante riconoscimento istituito dalla loro diocesi di origine.
Ci scrive il Centro Missionario Diocesano: “L’idea di riconoscere in un premio questa realtà è in ragione di un segno: la vita missionaria è un valore che non possiamo e non dobbiamo perdere, è una vocazione per rendere più bella la vita. A tutti e ciascuno, a modo suo, andrebbe riconosciuto un premio, individuarne alcuni è sottolineare una dimensione dell’impegno missionario per rinnovare l’impegno su tutti i fronti: dalla parrocchia ai gruppi, dalle famiglie ai singoli“.
Ecco i missionari ai quali è riconosciuto il premio edizione 2011:
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La chiesa di Brescia, leonessa dell’Italia missionaria

É uscito su Bresciaoggi.it un bell’articolo sui numerosi missionari bresciani in tutto il mondo che portano una presenza di carità ed evangelizzazione.
A pochi giorni dall’assalto alla casa delle Ancelle della Carità di Kiremba, durante il quale sono stati uccisi suor Lucrezia Manica e il volontario Francesco Bazzani ed è stata ferita suor Carla Brianza, è una riflessione importante che rilancia la voglia e la perseveranza della missione anche in contesti difficili.
In totale sono più di 600 bresciani e bresciane in missione in tutto il mondo tra laici, religiosi e sacerdoti.
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Un bel testo per concludere il mese missionario: Missione è…

È stato scritto dai mie due carissimi amici Roberto e Chiara, una famiglia missionaria a Barranca, Perú.

Missione è…
Missione è vivere e camminare con la gente,
Missione è ascolto, gratuitá, servizio, caritá, SILENZIO e qualche parola ogni tanto da dire,
Missione è lasciarsi sravolgere i progetti per fare spazio ai progetti di un Altro,
Missione è ricevere una telefonata a mezzanotte quando stanco morto stai dormendo che dice ‘Volevo augurarvi la Buona Notte’,
Missione è rispondere al campanello che per l’ennesima volta suona,
Missione è il sorriso dei bambini che ti accolgono,
Missione è sentirsi dire con gioia ‘Hola prof!’
Missione è un intrecciarsi di relazioni che ti incastrano in un groviglio di Bene,
Missione è incontrare delle persone con un nome, una storia, una vita da vivere o giá vissuta,
Missione è cucinare insieme,
Missione a volte significa nostalgia,
Missione è essere accolti prima di tutto,
Missione è saper accogliere e fare spazio a qualcuno soprattutto quando ti costa e ti scomoda,
Missione è sapere che tanti altri come te stanno vivendo gioie, sacrifici, difficoltá in altre parti del mondo,
Missione è una comunitá che cresce,
Missione è sentirsi dire grazie per le cose semplici,
Missione è tanto altro ma soprattutto rendersi conto che la bellezza del Vangelo di Gesu è la vera perla preziosa per cui vale la pena lasciare…perchè la serenitá di sentirsi dentro un progetto piu grande, immeritato, regalato è il motore di tutte le nostre azioni.

L’originale si trova sul loro blog: http://callesocabaya419.blogspot.com/2011/10/missione-e.html