Giornata Mondiale della Pace 2011. Pregare e agire per i cristiani perseguitati con Benedetto XVI

Molto forte e concreto l’inizio del messaggio di papa Benedetto XVI per la 44ª Giornata Mondiale della Pace.
Il titolo è “Libertà religiosa, via per la pace”, ma le prime battute sono dedicate ai recenti fatti di persecuzione e martirio subiti dai cristiani in Medio Oriente. Riporto l’incipit del messaggio, che ci invita a ricordare questi fratelli che soffrono e ad agire per essi secondo le nostre possibilità

1. All’inizio di un Nuovo Anno il mio augurio vuole giungere a tutti e a ciascuno; è un augurio di serenità e di prosperità, ma è soprattutto un augurio di pace. Anche l’anno che chiude le porte è stato segnato, purtroppo, dalla persecuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e di intolleranza religiosa.
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Vittime, martiri e altre ridicolaggini

Ma il papa in Gran Bretagna ha davvero accomunato le vittime della pedofilia ai martiri?
Così sembra, a leggere i titoli di corriere.it (“Il Papa: vittime della pedofilia accanto ai martiri“) e di Repubblica.it (“Il Papa a Westminster: le vittime come i martiri”).
In realtà Benedetto XVI ha solamente paragonato LA SOFFERENZA delle vittime e dei martiri. Egli infatti conosce bene lo statuto del martirio cristiano, che é a causa della testimonianza di fede. Sofferenze e dolore provocati da altre cause possono essere altrettanto forti ma non ugualmente santi.

Il giorno seguente poi, in chiusura del suo storico viaggio in Inghilterra è tornato sulle prove che il cristiano di oggi affronta nella sua testimonianza quotidiana al vangelo ed ha aperto la riflessione a un nuovo tipo di martirio, non di sangue ma esistenziale:
Nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia. E tuttavia la Chiesa non si può esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale verità salvifica, la sorgente della nostra felicità ultima“.
Effettivamente sa di cosa parla, visto le campagne sfrontate da parte di certa “opinione pubblica” che attacca a priori il suo pontificato e le sue scelte.

Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale 2010

’ stato pubblicato oggi il Messaggio del Papa Benedetto XVI per la 84a Giornata Missionaria Mondiale, che quest’anno si celebra domenica 24 ottobre sul tema: “La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione”. Ecco il testo integrale del Messaggio nella versione ufficiale pubblicata da Radiovaticana.

Helder Camara e Benedetto XVI in dialogo sulla pace

Il prossimo 21 gennaio 2010 la chiesa Regina Pacis di Cusano Milanino ospiterà la quarta edizione dei “Dialoghi di Pace”.

In questa chiesa che risale ai primi decenni del Novecento e che ha importanti parallelismi con le vicende belliche del secolo scorso, questa originale iniziativa di sensibilizzazione sulla pace sta diventando una piccola tradizione locale che cresce di anno in anno coinvolgendo le parrocchie circostanti, i decanati di riferimento e le intere comunità civili di Cusano Milanino, Cinisello Balsamo, Bresso e Cormano.

Si tratta di una lettura scenica dell’annuale messaggio pontificio di Capodanno, suddiviso fra attori-lettori le cui voci si intrecciano e si incalzano come in un vero e proprio dialogo.

Il titolo del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2010 “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato” rimanda al legame fra il rispetto dell’ambiente naturale e la costruzione della pace fra i popoli e le persone.

Un legame ben presente a dom Helder Camara, il vescovo brasiliano definito il “Gandhi cattolico”. In chiusura delle celebrazioni per il centenario dalla sua nascita l’edizione 2010 dei Dialoghi di Pace proporrà anche la lettura di suoi brevi testi dedicati alla relazione dell’uomo con la natura e con la dimensione del soprannaturale cui rimanda: meditazioni che restituiscono la freschezza e la semplicità di questa grande personalità del Novecento.

Come sempre sarà presente la musica: nella funzione di amalgamare i testi ed offrire momenti di meditazione al pubblico… con l’energia della sezione fiati di un’orchestra blues!

Infine, seppure non di persona, sarà comunque nel cuore di tutti i presenti l’attore Ivo Bucciarelli, deceduto la scorsa estate e carismatico interprete nel 2009. Pur nel dispiacere di non poterlo ascoltare, consola pensare che, a conclusione di una importante carriera artistica, la sua ultima “esibizione” sia stata il prestare la propria voce al Papa per la nobile causa della Pace!

Una più ampia presentazione dell’iniziativa è su: http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=2364215

Il papa a Brescia: Paolo VI volle la chiesa povera e libera

Secondo Benedetto XVI, questo è l’anelito di fondo del Concilio Vaticano II.


“La Chiesa dev’essere povera e libera per riuscire a parlare all’umanità contemporanea”. Così, citando il predecessore Paolo VI, Benedetto XVI ha ricordato l’importanza della Chiesa nella salvezza dell’umanità e l’esigenza di stabilire un rapporto di conoscenza e amore con la società, nell’omelia della messa che ha presieduto a Brescia, nel cuore della diocesi dove nacque nel 1897 Papa Giovan Battista Montini.
Nel video possiamo ascoltare la voce di Benedetto XVI che ricorda così papa Paolo VI: “Egli ha dedicato tutte le sue energie al servizio di una Chiesa il più possibile conforme al suo Signore Gesù Cristo, così che, incontrando lei (la chiesa), luomo contemporaneo possa incontrare Lui, Cristo, perché di Lui ha assoluto bisogno. Questo è l’anelito di fondo del Concilio Vaticano II”.

Benedetto XVI: accogliere i migranti, ripensare la società

Accogliere i migranti, non rifiutarli


Il fenomeno mondiale migratorio può diventare condizione favorevole per la comprensione tra i popoli e per la costruzione della pace e di uno sviluppo che interessi ogni Nazione. Lo ha notato Benedetto XVI nel discorso ai partecipanti al convegno del Pontificio consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti su questo tema. Le migrazioni invitano a mettere in luce l’unità della famiglia umana, il valore dellaccoglienza, dell’ospitalità e dell’amore per il prossimo. Per essere accoglienti i cristiani sanno di dover essere disponibili all’ascolto della Parola di Dio, che chiama a imitare Cristo e a restare uniti a Lui. Solo in tal modo essi diventano solleciti nei confronti del prossimo e non cedono mai alla tentazione del disprezzo e del rifiuto di chi è diverso.
L’accoglienza infine invita a ripensare criticamente l’attuale modello di società, basato solo sui valori materiali.

Benedetto XVI ha ricordato don Ruggero Ruvoletto nell’angelus

ROMA.- Papa Benedetto XVI ha ricordato nell’angelus domenicale di oggi i missionari rapiti, uccisi, perseguitati nel loro lavoro, ed ha chiesto a tutti i cattolici un sostegno per quanti portano il cristianesimo nel mondo.
”In questa Giornata Missionaria Mondiale – ha detto Ratzinger – voglio ricordare i missionari e le missionarie, sacerdoti, religiosi, religiose e laici volontari, che consacrano la loro esistenza a portare il Vangelo nel mondo, affrontando anche disagi e difficolta’ e talvolta persino vere e proprie persecuzioni. Penso, tra gli altri, a don Ruggero Ruvoletto, sacerdote fidei donum, recentemente ucciso in Brasile, al padre Michael Sinnot, religioso (irlandese), sequestrato pochi giorni fa nelle Filippine”.
”E come – si e’ chiesto – non pensare a quanto sta emergendo dal Sinodo dei Vescovi per l’Africa in termini di estremo sacrificio e di amore a Cristo e alla sua Chiesa?”. I vescovi africani avevano denunciato giorni fa la crocifissione di cinque cristiani in Sudan, a cui si aggiungono altri otto cattolici uccisi in differenti modi.
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Messaggio di Benedetto XVI per la giornata missionaria mondiale 2009

“Le nazioni cammineranno alla sua luce” (Ap 21, 24)
In questa domenica, dedicata alle missioni, mi rivolgo innanzitutto a voi, Fratelli nel ministero episcopale e sacerdotale, e poi anche a voi, fratelli e sorelle dell’intero Popolo di Dio, per esortare ciascuno a ravvivare in sé la consapevolezza del mandato missionario di Cristo di fare “discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19), sulle
orme di san Paolo, l’Apostolo delle Genti.
Le nazioni cammineranno alla sua luce” (Ap 21,24). Scopo della missione della Chiesa infatti è di illuminare con la luce del Vangelo tutti i popoli nel loro cammino storico verso Dio, perché in Lui abbiano la loro piena realizzazione ed il loro compimento.
Dobbiamo sentire l’ansia e la passione di illuminare tutti i popoli, con la luce di Cristo, che risplende sul volto della Chiesa, perché tutti si raccolgano nell’unica famiglia umana, sotto la paternità amorevole di Dio.

È in questa prospettiva che i discepoli di Cristo sparsi in tutto il mondo operano, si affaticano, gemono sotto il peso delle sofferenze e donano la vita. Riaffermo con forza quanto più volte è stato detto dai miei venerati Predecessori: la Chiesa non agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti Cristo, salvezza del mondo. Noi non chiediamo altro che di metterci al servizio dell’umanità, specialmente di quella più sofferente ed emarginata, perché crediamo che “l’impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo… è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta l’umanità” (Evangelii nuntiandi, 1), che “conosce stupende conquiste, ma sembra avere smarrito il senso delle realtà ultime e della stessa esistenza” (Redemptoris missio, 2).
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