Preghiera di Natale davanti al presepe

Fra tanti, tanti auguri ricevuti di cui ringrazio, mi è davvero piaciuto questo limpido testo scritto da don Michele Aramini per il Natale 2011.

Natale 2011

Siamo travolti e inquieti

Tutto corre troppo velocemente

I poveri pensano al denaro necessario

I ricchi a salvare il denaro superfluo

Ad altro occorre pensare perché

È cambiato l’amore e non sappiamo più cos’è

È cambiata la fede e non sappiamo più se c’è

È cambiata la speranza e siamo vuoti, io e te

Tutto ciò che era semplice e faceva vivere si è complicato

I filosofi e gli scienziati non si accordano su nulla

Non sappiamo più parlare, non sappiamo più capire,

né educare, né ritrovarci fratelli.

Chi salverà questo mondo votato alla morte?

È nella mangiatoia del presepe

che la semplicità di Dio

guarisce le nostre assurdità.

Il Natale che non dovrebbe essere alternativo

Ho trovato una notizia del “Natale alternativo” organizzato a Tagliacozzo da Caritas Dei Marsi, Centro Missionario Migrantes, Rindertimi e Azione Cattolica.
Il centro dell’attività sarà un momento di accoglienza intitolato “Di che colore è la pelle di Dio?” il 24 dicembre prossimo, dalle 15,00 alle 17,00.
I festeggiamenti, che prevedono la presenza del Vescovo di Avezzano Monsignor Pietro Santoro, si terranno sotto la tenda che verrà allestita in Piazza dell’Obelisco a Tagliacozzo, pronta ad accogliere tutte le comunità parrocchiali e gli immigrati della Marsica, di ogni etnia e specialmente la delegazione di 40 albanesi provenienti dai villaggi della missione “Fidei Donum” di Blinisht.
Questa festa vuole essere all’insegna della povertà, dell’umiltà, dell’abbattimento di barriere e frontiere.

Tutto molto bello. Ma mi chiedo: questo è un Natale “alternativo”? Non dovrebbe essere forse il Natale “normale”?