Il cammino della Galilea

Mie sorelle e miei fratelli carissimi!

Stiamo vivendo il tempo più importante del nostro anno liturgico, il tempo di speranza che si fa realtà e ringraziamento del nostro essere persone cristiane; il tempo di Pasqua del Signore Gesù.

Mi rendo conto che molte volte può accadere nella nostra vita personale, di gruppi di famiglia, di comunità e nella lotta popolare per la costruzione di un mondo senza esclusioni, che, dopo una grande grazia e vittoria avremmo voluto sederci e contemplare, pregare, meravigliarsi e rimanere fermi, seduti, di fronte ad una così grande meraviglia e riconoscenza.

Così é successo qui in Brasile quando, dopo molti anni di dittatura, di lotta, di scioperi, di organizzazioni popolari,di occupazioni di terre, un governo più democratico, popolare, con un operaio come presidente é riuscito ad arrivare al potere per creare una forma più partecipativa e popolare di questo potere che molte volte esiste esclusivamente per opprimere i bambini, le donne e le persone impoverite. Continua a leggere

Auguri di Buona Pasqua!

Con l’augurio di “pace e bene ”, vi comunico un gesto, appreso dalla gente del Brasile, e che mi ha accompagnato nella quaresima.

Molte persone, entrando in chiesa, si rivolgono verso la croce: toccano il Crocifisso con le mani, appoggiano la testa al Tabernacolo, e rimangono in silenzio. E’ la forza di un incontro, quasi un abbraccio. Continua a leggere

Aparecida: una bomba che comincia ad esplodere per rinnovare la chiesa latinoamericana

by padremassimo
RITROVATO IL BARICENTRO: LA FEDE COME INCONTRO CON CRISTO O CON IL POVERO?

Il Documento inizia bene. Inizia da dove doveva iniziare. Inizia dall´inizio: Cristo, la fede in Cristo, il Salvatore, il Signore, il Figlio di Dio, l´Amore del Padre che é manifestato a tutti.

La fede in Cristo non é piú presentata con i soliti girigogoli complicati, ma come una “esperienza di incontro”. “Incontro” é la grande categoria, ripetuta piú di cinquanta volte, perché la fede é incontro de persona a persona, incontro vivo con Cristo vivo.

Ma il Documento dice di piú: dice che tale incontro é necessariamente trasformatore. Trasforma tutta la vita a tutti i livelli: personale, comunitario, sociale e perfino ecologico.

Anche i telologi della Liberazione cominciano a fare la loro autocritica e cominciano a riconoscere che il punto di partenza non é la realtá, la storia o la prassi, o ancora il povero o l´escluso, ma é il Cristo, Figlio di Dio, il liberatore.
Ma perfino i teologi tradizionali e conservatori cominciano a rivedere la loro intransigenza, perché il punto di partenza non é tanto la dottrina della fede o i principi dogmatici. Il punto di partenza é Colui che nella Bibbia é il proprio “ Principio” l´Alfa di tutto, il Primogenito, il Principe in assoluto: é Gesú Cristo, e pronto!

La scelta dei poveri? Certo, continua come la grande scelta che qualifica la Chiesa di Gesú, che si é fatto povero e con i poveri ha aperto un nuovo cammino per tutta la umanitá. Ma prima dobbiamo sceglere proprio lui, Gesú Cristo e avere con lui un rapporto personale di amicizia, di intimitá, de amore per la sua persona e passione per la sua proposta.

É quello che significa poi l´essere discepolo che esige mistica e spiritualitá, per allontanare dal cristiano il rischio di diventare un mero funzionaro o impiegato di una azienda o di una impresa, magari multinazionale, ma che davanti ad una qualsiasi tempesta o tornaconto é il primo a fuggire, perché aveva scelto l´azienda e non il Cristo.

Il primo passo é pertanto l´incontro diretto col Cristo. Come? Attraverso l´ascolto orante della Parola, dell´esercizio della preghiera e dell´amore alla Eucarestia.

Il primo risultato di questo incontro é certamente la Conversione: diventare nuova creatura, figlio di Dio di diritto e di fatto, é vita nuova e cuore nuovo. É un Cristianesimo di “iniziati”, de persone che hanno “sperimentato”, ma é solo da qui che irrompe quasi automaticamente la missione, l´impegno per la giustizia e per la trasformazione nel mondo, con fedeltá, coerenza, umiltá, semplicitá, dialogo e molta speranza.

In parrocchia abbiamo cominciato la lettura e lo studio di questo documento di 554 paragrafi. Lo abbiamo anche semplificato per una lettura dinamica e per facilitarne l´approccio. Tutti, a partire dai piu semplici o analfabeti, lo trovano un documento che comunica la gioia di credere, l´entusiasmo di annunciare e l´ardore di lottare.

Lo studio servirá per elaborare le Direttrici Pastorali della Diocesi, che ha giá agendato la sua Assembleia per il mese di agosto, una assembleia participativa di tutti gli animatori delle centinaia di Comunitá sparse per i quartieri delle cittá, dei villaggi della campagna, della foresta e dei fiumi di tutto l´Acre. Metteremo in comune lo studio, la pratica pastorale e soprattutto l´esperienza dell´incontro vivo con Cristo vivo.

Partire bene per non sbagliare piú.

50mo anniversario della Missione Diocesana di Navarra: “I missionari ci sorprendono per la loro generosa dedizione”

Navarra (Agenzia Fides) – Nel 2008 la Diocesi di Pamplona-Tudela (Spagna) celebrerà il cinquantesimo anniversario della nascita della Missione Diocesana di Navarra, avviata il 3 dicembre 1958. A tal proposito si stanno organizzando numerose attività commemorative che serviranno come analisi del lavoro missionario svolto in questi anni dalla Chiesa di Navarra.
Nella lettera “Chiamati alla missione universale”, Mons. Francisco Pérez, Arcivescovo di Pamplona e Vescovo di Tudela, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie della Spagna, esprime il desiderio che la ricorrenza “possa servire come occasione per approfondire il senso della missione sia nella diocesi navarrese che in tutto il mondo”. L’Arcivescovo fa notare come “molti missionari continuano a sorprenderci con la loro generosa dedizione: sono più di mille e trecento i missionari presenti a Navarra. Numerosi anche i giovani che si sentono chiamati alla missione evangelizzatrice”. Mons. Pérez spera “che ci siano vocazioni di generosa disponibilità al sacerdozio, alla vita religiosa e alla famiglia cristiana. Abbiamo la responsabilità di portare con la nostra vita e con la nostra testimonianza l’annuncio di Gesù Cristo in ogni parte”. Continua a leggere

Don Daniele Lagni scrive a fideidonum.net

Sono don Daniel Lagni, prete diocesano, brasiliano… non “Fidei Donum” come tale, incardinato nella Arquidiocese di Goiânia -GO, però dal gennaio del 2000 vivo a Brasília-DF, nelle Pontificie Opere Missionarie, come Direttore Nazionale. Ho participato dell’incontro e riunione dei preti Fidei Donum Italiani a Brasília, nella sede delle PP.OO.MM., nel 2004, a Salvador -BA nel 2006 e a gennaio scorso a Manaus-AM…. È un piacere essere con voi, ringrazio le vostre persone e il vostro impegno missionario nel Brasile. Grazie, ci sentiamo presto. don Daniel Lagni

CEBs, Comunità Ecclesiali di Base: Popolo di Dio che si prende cura della vita!

“Eu fico com a pureza da resposta das crianças;

E’a Vida, é bonita e é bonita!

Viver e não ter a vergonha de ser feliz,

Cantar e cantar a beleza de ser um eterno aprendiz!

Eu sei que a Vida vai ser bem melhor, e será,

Mas isso não impede que eu repita

E’bonita, é bonita e é bonita!”

( Gonzaguinha, cantor popular brasileiro)

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