“Popoli”, la rivista missionaria dei Gesuiti si san Fedele sbarca sull’iPad

Primi non sulla luna ma sul nuovo gadget dei desideri: l’iPad.
Secondo la pagina web degli stessi autori: “Popoli è la prima rivista cattolica italiana a sviluppare un’applicazione per iPad e tra le prime in Europa.
L’ambizione è quella di riuscire a raccontare anche con nuovi linguaggi e con gli strumenti che l’evoluzione tecnologica mette a disposizione il modo con cui oggi il Vangelo viene vissuto e annunciato in un mondo che cambia”.
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Riccardo Giavarini: l’eco delle parole di Gesù nel carcere di san Pedro

Pareti dallo spessore di un metro e 20 cm, alte una ventina di metri e lunghe tutto un caseggiato, sono un “parcheggio umano” di 1200 persone. Si tratta del carcere San Pedro di La Paz. E proprio dalle sue dimensioni fisiche (dovrebbe ospitare non più di 700 persone) e organizzative comincia il programma di “privazione” di questo penitenziario. Per chi ha commesso un qualsiasi reato, i diritti umani più elementari sono non solo ristretti ma annullati, a partire da quello di poter vivere sotto un tetto o di avere un briciolo di privacy, di potersi muovere liberamente all’interno di un recinto o di poter dormire senza che chiunque possa svegliarti, o comunque avere la possibilità di fare una qualsiasi scelta propria non direttamente condizionata dal manganello o dalla misura repressiva di turno. Qui il carcere è ancora sinonimo di non vita, di luogo che annulla la persona, che neutralizza l’ azione, il pensiero, la volontà. Continua a leggere

Nuovo carcere minorile in Bolivia con il sostegno dei missionari bergamaschi

E’ stato inaugurato martedì mattina in Bolivia, nella provincia di El Alto, al cospetto delle massime autorità, il primo vero carcere minorile del Paese, il Centro per giovani trasgressori Qalauma, da 150 posti (per ragazzi e ragazze), nel quale ProgettoMondo Mlal, Ong veronese presente in America Latina da 44 anni, dopo un lavoro di 10 anni, conta di poter restituire dignità e diritti di base, nonché un’opportunità di reinserimento sociale post-detenzione, ai giovani reclusi.Tutti rigorosamente minorenni attualmente rinchiusi insieme agli adulti nel famigerato carcere di San Pedro a La Paz, dove scontano le pene più diverse, con responsabilità anche molto diverse, ma con storie alle spalle tristemente simili. Continua a leggere

Siamo forse gli ultimi? Quattro chiacchere fra ‘vecchi e temprati’ fidei donum

Scrive Felice Tenero da Belém do Sao Francisco -Floresta
Essere in una diocesi in cui quase metá dei preti sono fidei donum italiani é un raro privilegio. Siamo sette preti fidei donum: Il vescovo, due sacerdoti di Novara, due di Verona, uno di Mondoví e uno di Alba. Una varietá e una ricchezza invidiabile. Attorno ad un tavolo, in una serata di luna piena, abbiamo scambiato qualche idea sul futuro dei preti fidei donum, sullo scambio tra chiese, su come stiamo vivendo la missione delle chiese che ci inviano. Mi é sembrato interessante raccogliere qualche idea sorta tra noi.
Sono quattro chiacchere… e alcune provocazioni… che possono essere utili.
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Una versione del Padre Nostro in Swahili e l’eterno dilemma di tradurre senza tradire

Un amico missionario mi invia entusiasta il Padre Nostro cantato in Swahili a ritmo africano!
Si tratta di una versione “commerciale” o perlomeno non liturgica in quanto non si preoccupa di seguire le parole esatte del vangelo.
L’autore è Christopher Tin: eccovi il suo “Baba Yetu


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Mons. Giuseppe Fiorini Morosini: la gioia della missione, stimolo per la nostra chiesa

Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace è membro della Commissione per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le chiese della Conferenza Episcopale Italiana. In questo video la testimonianza della sua gioia per l’incontro con i Fidei Donum europei in America Latina.

La spinta missionaria, il desiderio di essere protagonista della diffusione della fede, deve risvegliarsi nelle nostre comunità abituate a una religiosità tradizionale alla quale non corrisponde un impegno forte nella società.

La cooperazione tra le chiese: prospettiva dell’andare e del tornare del Fidei Donum

Don Gianni Cesena, direttore di Missio e mons. Mauro Rivella, sottosegretario della CEI dialogano in questo clip sul tema della cooperazione tra le chiese nell’ambito della riunione continentale dei Fidei Donum a Bogotà, Colombia febbraio 2011.
La chiesa italiana non può essere esclusivamente preoccupata di se stessa. Che contributo possono dare alla chiesa italiana i Fidei Donum rientrati? Anzitutto un nuovo respiro all’animazione missionaria nelle nostre chiese.
Si analizza anche il fenomeno dei Fidei Donum che vengono in Italia ad esercitare un servizio pastorale dagli antichi paesi di missione. Comunque l’importante è lo spirito missionario. La riflessione è aperta.

L’agenzia Fides rilancia le conclusioni dell’incontro di Bogotà

L'”Agenzia Fides, Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927″ ha rilanciato oggi sul suo sito web le conclusioni e il documento finale dell’incontro continentale dei Fidei Donum europei svoltosi a Bogotà la settimana scorsa dal 7 all’11 febbraio, promosso dagli organismi episcopali europei per l’America Latina, sotto la guida della Pontificia Commissione per l’America latina (CAL) e del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), con la collaborazione dell’Istituto Teologico per l’America Latina (ITEPAL).
I partecipanti all’incontro hanno lavorato per raggiungere i 3 obiettivi prefissati: riconoscere e condividere l’esperienza missionaria dei sacerdoti diocesani europei, confermare l’identità della vocazione missionaria sacerdotale, aprire nuovi orizzonti ad altri sacerdoti delle diocesi della America Latina.
Il documento conclusivo, dopo aver ricordato scopo e finalità dell’incontro, nel secondo punto presenta 5 diverse sfide della missione oggi: la formazione degli operatori pastorali; sfollati, pastorale rurale e mondo indigeno; i nuovi gruppi religiosi; la pastorale delle grandi città; la pastorale delle nuove generazioni.
Il terzo punto si sofferma sulla presenza dei sacerdoti dell’America Latina in Europa, sottolineando che negli ultimi anni sta verificando “un notevole incremento” di sacerdoti provenienti dall’America Latina che si inseriscono nella pastorale ordinaria e particolare delle Chiese locali europee. “Abbiamo reso grazie a Dio per questo fatto ecclesiale, relativamente nuovo, che esprime il significato teologico della cooperazione tra le Chiese – è scritto nel testo -, mentre ci rammarichiamo che, a volte, sia considerato come una semplice distribuzione di ‘effettivi’ evangelizzatori o per altri motivi particolari lontani dalla cooperazione ecclesiale. L’incontro è stato occasione per rinnovare la nostra convinzione che l’invio di un prete ad un’altra Chiesa locale, come “Fidei Donum”, non solo arricchisce la Chiesa di destinazione, ma anche quella di origine. Questa cooperazione è una memoria permanente che tutta la Chiesa, tutte le Chiese e tutti nella Chiesa siamo in uno ‘stato di missione’. Il documento sottolinea quindi, a chi parte e a chi invia, “la necessità di un serio discernimento vocazionale missionario, una preparazione culturale e sociale per inserirsi adeguatamente nel paese di destinazione, la necessaria formazione dottrinale e pastorale prima della partenza, e la garanzia di essere accolto e inserito nel presbiterio di destinazione.”
Il quarto e ultimo punto, a modo di conclusione intitolato “Un cammino aperto”, riafferma “la vocazione missionaria iscritta nella natura di ogni Chiesa locale, sia dell’Europa, sia dell’America Latina che degli altri continenti”.
Il documento finisce con queste parole: “Anche nella coscienza della temporalità dell’esperienza missionaria dei sacerdoti Fidei Donum, ci impegniamo ad animare le nostre Chiese di origine perché non si spenga mai il fuoco della missione come fonte di rinnovamento spirituale e pastorale, e allo stesso tempo, chiediamo alle Chiese dell’America Latina di incoraggiarci in questa direzione, indicando in ogni momento le nuove emergenze, le sfide e le frontiere della nostra possibile cooperazione missionaria.”