Dialoghi di pace 2010 a Fano

22 agosto: il Papa a Fano con Helder Camara per salvare il Creato!
Chiesa di San Marco in Sassonia, ore 21, ingresso libero

Il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2010 “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato” sarà affidato ad attori-lettori le cui voci si incalzano come in un vero e proprio dialogo capace di sollecitare la riflessione sullo stretto legame fra rispetto dell’ambiente naturale e costruzione della pace fra popoli e persone.
Un legame che troppi sottovalutano ed, invece, ben presente a dom Helder Camara, di cui saranno letti testi poetici dedicati alla natura ed alla relazione dell’uomo con essa e con la dimensione del soprannaturale cui rimanda.
Accomodata sul tappeto musicale di improvvisazioni chitarristiche in stile “finger picking” “Dialoghi di Pace 2010” è un’Elevazione spirituale tanto attraente per i non credenti quanto coinvolgente e significativa per chi crede.

Locandina e maggiori info in
http://www.rudyz.net/ryposto.php?site=giovanni&index=3

Sempre dalla parte degli oppressi: il prossimo incontro dei missionari italiani in Brasile

Date: dal 24 (sera) al 28 di gennaio del 2011.
Luogo: CTL di Itapoã, Salvador – Bahia.
Tema: “Nostra única ereditá é il Signore”; una Chiesa che fa comunione con gli oppressi.

Padre Luis Sartorel, segretario esecutivo per l’incontro nazionale dei missionari italiani in Brasile, ci fa arrivare le seguenti notizie a riguardo del prossimo incontro.
Così presenta il tema in una circolare da lui firmata:
“Spero che questa mia vi trovi con salute e molta speranza sia per il vostro lavoro, sia per il Brasile che si sta
preparando a un nuovo periodo elettorale, sia per il mondo, che ha bisogno di molti rammendi per funzionare un pó meglio; anche se Gesú ha detto che non serve cucire pezze nuove su panni vecchi…in poco tempo si sbrega tutto di nuovo. É quello che stiamo vedendo sia a livello economico mondiale (vedi le crisi che si succedono ogni giorno), sia a livello ecologico (vedi il disastro del golfo del Messico), sia a livello politico (vedi l’impotenza dell ONU contro i soprusi dei piú forti), sia, perché no, anche a livello ecclesiale. Dobbiamo avere il coraggio di mettere mano al sistema come un tutto, se no non riusciremo a cambiare niente e andrá sempre peggio.
É la funzione dei profeti che ci si aspetta dagli annunciatori del Vangelo…
Noi, come Chiesa e, di modo speciale, noi, come missionari – ponte tra due Chiese cosa dobbiamo o possiamo fare? Cosa ci si aspetta da noi in questo momento storico?
É con questa proposta di riflessione che ti invitiamo a partecipare dell’incontro nazionale dei missionari e missionarie italiani operanti in Brasile.

Come giá sai, questi incontri non sono piú solamente per i Sacerdoti e Laici Fidei Donum,
ma per tutti i missionari, Laici, Religiosi/e e Sacerdoti Diocesani, perché ormai tutti siamo integrati
dentro la grande famiglia di MISSIO. Perció, sappi che la tua presenza é importante per poterci
arricchire a vicenda con il dono dell’esperienza di ciascuno, e anche perché il ritrovarci fá bene a
tutti e ci aiuta a non perdere le nostre radici e sopratutto pensare e pregare con piú cuori é una forma
di farlo molto migliore”.

Pe. Luis Sartorel

Catechesi agostana di Benedetto XVI sul martirio

«Noi qui probabilmente non siamo chiamati al martirio ma nessuno è escluso dalla chiamata divina alla santità, a vivere in misura alta l’esistenza che implica sempre prendere la croce di ogni giorno su di sè, tutti, soprattutto nel nostro tempo in cui sembrano prevalere egoismo e individualismo, dobbiamo assumerci come primo e fondamentale impegno quello di crescere ogni giorno in un amore più grande a Dio e trasformare la nostra stessa vita per trasformare così il nostro mondo». Sono queste parole di Benedetto XVI, durante l’udienza generale tenuta nel cortile interno del Palazzo di Castel Gandolfo il recente mercoledí 11 agosto 2010.
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Il decano dei Fidei Donum di Reggio Emilia

Sta per raggiungere la veneranda meta di sessant’anni di ordinazione sacerdotale il “patriarca” dei Fidei Donum di Reggio nell’Emilia. Si tratta di don Pietro Ganapini, 82enne, ritornato in Italia per l’occasione, e già pronto a ripartire per Antananarivo per la sua missione di preghiera e carità.
Don Pietro fu ordinato il 13 agosto 1950, due giorni prima della dichiarazione del dogma dell’Assunzione, dal vescovo di Reggio Emilia di allora mons. Beniamino Socche, che per questa celebrazione lasció la cattedrale per recarsi a realizzare la cerimonia sacra a Pantano di Carpineti, nell’appennino emiliano.
Undici anni dopo, nel 1961, lo stesso vescovo Socche invió don Ganapini in Madagascar: fu il primo dei Fidei Donum della sua diocesi.
Oggi dalla sua residenza nella casa di preghiera di Itaosy non smette di aiutare i progetti della sua chiesa di adozione. In maniera particolare gli sta a cuore la costruzione di edifici scolastici annessi alle cappelle della periferia dove fu parroco.

P.S In occasione del suo sessantesimo: Don Pietro Ganapini Monsignore

Comunione e missione nella CHRISTIFIDELES LAICI

La comunione con Gesù, dalla quale deriva la comunione dei cristiani tra loro, è condizione assolutamente indispensabile per portare frutto: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 5). E la comunione con gli altri è il frutto più bello che i tralci possono dare: essa, infatti, è dono di Cristo e del suo Spirito.

Ora la comunione genera comunione, e si configura essenzialmente come comunione missionaria. Gesù, infatti, dice ai suoi discepoli: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» (Gv 15, 16).

La comunione e la missione sono profondamente congiunte tra loro, si compenetrano e si implicano mutuamente, al punto che la comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione: la comunione è missionaria e la missione è per la comunione.

Sua Santità Giovanni Paolo II

Nel Mato Grosso fioriscono l’Ipé e gli adolescenti

Lettera dalla missione di don Aldo Busso

Carissimi amici,
vi raggiungo nel periodo estivo, rinnovando la nostra unione, anche nel “caldo”.
Qui in Mato Grosso stiamo vivendo il tempo dell´inverno, che é segnato dalla secca.
Dovremo aspettare il mese di settembre per avere di nuovo la pioggia.
La natura, in questa stagione di sofferenza, offre un segno sorprendente di vita, con la fioritura dell´ipé: un albero che si riveste di fiori gialli, rosa o viola nei prati bruciati dal sole e lungo le strade piene di polvere rossa.
È un richiamo alla gratuitá, alla gratitudine. Un invito alla speranza.
Mi sembra significativo questo sguardo all´ambiente che ci circonda, per cogliere un messaggio di fiducia, per motivare e incoraggiare i gesti concreti di amore e di impegno di ogni giorno.
Vi invio l´abbraccio dei bambini, con un pensiero particolare ai nostri adolescenti. Dopo tre anni di lavoro, si notano miglioramenti nella crescita, confidando sempre nella forza dell´accoglienza e dell´amicizia.
Con la fine di luglio, speriamo d terminare la sala di informatica nel Polo “Serra Dourada”. Per noi é una realizzazione importante, un traguardo atteso come investimento per i giovani.
Affido al vostro ricordo Hilton, un ragazzo che é stato raggiunto da un colpo di pistola e deve convivere con l´infermitá; Ellem Fernanda, una bambina che é nata in una situazione di povertá estrema e non ha una famiglia; Alice che sta aspettando un intervento chirurgico alle gambe, per poter camminare.
Con loro vi consegno tanti volti: Paulo, Nicaelle, Raquel, Klinger, Rudimila, Valdir…Ragazzi e ragazze che sognano un futuro di pace, e stanno scegliendo un cammino di bene, nello studio e nel lavoro. Per non cedere alla proposta della strada e della violenza.
Alcuni adolescenti sono diventati responsabili della panetteria comunitaria, nel bairro Jardim Alá.
Contemplando l´ipé fiorito, vi ringrazio per la generositá e vi sento vicino.
Grazie perché ci aiutate a far fiorire la vita!
Vi presento al Signore nella preghiera e nella messa.
Buona estate!
Un abbraccio forte, don Aldo.

L’alto profilo di un laico missonario

Dal libretto: “I laici missionari ad gentes nella cooperazione tra le Chiese” redatto dalla Commissione missionaria dell’episcopato lombardo.

“Introduzione”

1. Le nostre diocesi, nel tentativo di attuare una nuova evangelizzazione, hanno bisogno di un nuovo spirito e di un nuovo dinamismo pastorale, che passi dalla conservazione alla missione e che faccia spazio al dare e ricevere, partire e ritornare, inviare ed accogliere. Hanno bisogno cioè di recuperare, nei preti, nei consacrati e nei laici, l’originario spirito missionario, che dai vicini tende ai lontani, fino agli estremi confini della terra, attuando una scelta preferenziale per i piú poveri.

2. L’apertura dei laici alla missione ad gentes é un dono che lo Spirito vuol fare oggi alla nostra Chiesa. Sono sempre più numerosi, infatti, i laici che, conseguita una buona preparazione teologica, desiderano attuare una scelta concreta di evangelizzazione ad gentes e di promozione umana e chiedono di essere inviati ad annunciare Gesù Cristo e servire i più deboli, con uno stile di vita sobrio ed essenziale, staccandosi dal proprio mondo per entrare in una cultura diversa e lí porsi al servizio del Vangelo.
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