Lettera dalla missione di don Aldo Busso
Carissimi amici,
vi raggiungo nel periodo estivo, rinnovando la nostra unione, anche nel “caldo”.
Qui in Mato Grosso stiamo vivendo il tempo dell´inverno, che é segnato dalla secca.
Dovremo aspettare il mese di settembre per avere di nuovo la pioggia.
La natura, in questa stagione di sofferenza, offre un segno sorprendente di vita, con la fioritura dell´ipé: un albero che si riveste di fiori gialli, rosa o viola nei prati bruciati dal sole e lungo le strade piene di polvere rossa.
È un richiamo alla gratuitá, alla gratitudine. Un invito alla speranza.
Mi sembra significativo questo sguardo all´ambiente che ci circonda, per cogliere un messaggio di fiducia, per motivare e incoraggiare i gesti concreti di amore e di impegno di ogni giorno.
Vi invio l´abbraccio dei bambini, con un pensiero particolare ai nostri adolescenti. Dopo tre anni di lavoro, si notano miglioramenti nella crescita, confidando sempre nella forza dell´accoglienza e dell´amicizia.
Con la fine di luglio, speriamo d terminare la sala di informatica nel Polo “Serra Dourada”. Per noi é una realizzazione importante, un traguardo atteso come investimento per i giovani.
Affido al vostro ricordo Hilton, un ragazzo che é stato raggiunto da un colpo di pistola e deve convivere con l´infermitá; Ellem Fernanda, una bambina che é nata in una situazione di povertá estrema e non ha una famiglia; Alice che sta aspettando un intervento chirurgico alle gambe, per poter camminare.
Con loro vi consegno tanti volti: Paulo, Nicaelle, Raquel, Klinger, Rudimila, Valdir…Ragazzi e ragazze che sognano un futuro di pace, e stanno scegliendo un cammino di bene, nello studio e nel lavoro. Per non cedere alla proposta della strada e della violenza.
Alcuni adolescenti sono diventati responsabili della panetteria comunitaria, nel bairro Jardim Alá.
Contemplando l´ipé fiorito, vi ringrazio per la generositá e vi sento vicino.
Grazie perché ci aiutate a far fiorire la vita!
Vi presento al Signore nella preghiera e nella messa.
Buona estate!
Un abbraccio forte, don Aldo.