Omelia nel quinto anniversario della morte di Don Andrea Santoro

Omelia di don Giuliano Lonati nel ricordo di Mons. Luigi Padovese e sostenuti dalla memoria lutirgica di S. Agata Vergine e martire: 05.02.2011.

“Sicchè oggi siamo qui riuniti per vivere e condividere con maggior consapevolezza, la Pasqua del Signore Gesù e nostra con Lui ricordando questi due nostri Fratelli: l’uno, Don Andrea Santoro ucciso in questa chiesa Parrocchiale di Trabzon il 5 Febbraio del 2006 e l’altro, Mons. Luigi Padovese Vicario Apostolico della Chiesa di Anatolia ucciso il 3 Giugno del 2010 nella Sede del Vicariato, a Iskenderun Continua a leggere

Ricordo di mons. Padovese, vescovo, martire e tenore

Ho tra le mie mani la edizione “Come chicco di grano. Un ricordo di mons. Luigi Padovese assassinato in Turchia”. Il fascicoletto, edito dai Frati Minori Cappuccini di Lombardia, raccoglie testi su e di mons. Padovese, ucciso a  63 anni a Iskendurun, Turchia, il 3 giugno 2010. Egli fu un colto studioso delle origini della chiesa oltre che un uomo affabile ed aperto al dialogo con tutti. Il libretto descrive chiaramente le difficili condizioni del piccolo gregge dei cristiani in Turchia, dove la chiesa cattolica  non è nemmeno riconosciuta tra le minoranze religiose.  “Chicco di grano per la speranza di una chiesa” è il modo come lo ha ricordato il card. Dionigi Tettamanzi nel duomo di Milano il 14 giugno 2010, durante il funerale.  Fra i ricordi trascritti ci sono quelli di fra Mauro Jöhri, ministro generale dei cappuccini e mons. Ruggero Franceschini Arcivescovo di Smirne.

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Il fidei donum milanese ed il martire Padovese

Don Giuliano Lonati, sacerdote “fidei donum” ambrosiano in Turchia, racconta il dolore per la tragica morte di mons. Padovese, chiede verità sulla vicenda e parla delle difficoltà e delle speranze di un incontro con i musulmani.
Fonte:

Chiesa di Milano – Portale della Diocesi Ambrosiana.

Mons. Luigi Padovese nel ricordo dei suoi familiari

Siamo onorati di accogliere nel grembo della nostra chiesa ambrosiana, per l’ultima volta, il corpo di Monsignor Luigi Padovese, questo figlio della nostra terra e della nostra Chiesa che, per chiamata di Cristo, è divenuto figlio e padre della Chiesa di Turchia… “Vero discepolo di Cristo” anche il vescovo Luigi ha dato il suo corpo e ha stretto un’alleanza nel suo sangue, offrendo tutto se stesso per l’annuncio del Vangelo e per la vita di coloro che gli erano stati affidati”.
(Card. Dionigi Tettamanzi. Omelia al funerale)

Ucciso, sgozzato dal suo autista che lui trattava come un figlio … Di lui ricordano i suoi parenti che, dopo una breve esperienza presso il PIME, aveva voluto vestire il saio francescano. Aveva la passione per le terre del Medio Oriente, unito ad un interesse storico e archeologico per i luoghi delle origini cristiane. Era un uomo di dialogo con il mondo musulmano… Poi gli studi lunghi e intensi in Italia e all’estero. Ma sul suo viso, ricordano il fratello e la cognata, sempre lo stesso sorriso contagioso e schietto.
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La preoccupazione per le Chiese del Medio Oriente nel “testamento” di mons. Padovese

Una delle ultime lettere scritte da mons. Luigi Padovese prima della sua uccisione è stata pubblicata per il suo alto valore spirituale e presentata dalla stampa come un testamento.
La lettera era diretta a suor Chiara Laura Serboli, abbadessa del Monastero Santa Chiara di Camerino.
Le Chiese del Medio Oriente – scrive il presule – vivono da anni situazioni di grande tribolazione spesso culminanti in atti di vera e propria persecuzione“. E ricorda tutti i “cristiani delle nostre comunità vessate dalla persecuzione e dalla violenza“.

Vedi l’articolo pubblicato su avvenire.it

Nel nome del martire Padovese, l’abbraccio tra la chiesa di Milano e di Turchia

Milano, duomo. Contiene la sua commozione il cardinal Dionigi Tettamanzi nella celebrazione delle esequie di mons. Luigi Padovese ucciso a Iskendurun Turchia il 3 giugno u.s. nella solennità del Corpus Domini.
Nell’omelia richiama il detto di Gesú: “Se il seme caduto in terra muore da molto frutto” e paragona la vita e la morte del vescovo martire nato a Milano allo stesso seme menzionato da Cristo nel vangelo.
Si riferisce al defunto come all’ “Amico Vescovo” e ne cita gli scritti.

Venticinque vescovi e centinaia di preti concelebrano la Santa Eucaristia in un Duomo gremito di fedeli in preghiera: non sono i curiosi di un funerale vip, ma cristiani coscienti di salutare un martire.
Ai messaggi del Segretario di Stato Vaticano mons. Tarcisio Bertone (che fa giungere in Duomo il cordoglio del papa) si aggiunge la testimonianza viva del vescovo di Smirne, monsignor Ruggero Franceschini a nome della piccola e sofferente Chiesa turca.
Nel suo messaggio invoca nuove forze pastorali, preghiere e vicinaza per la comunità colpita e coraggiosamente afferma che oggi siamo tutti chiesa di Turchia.
La chiesa di Milano e di Turchia si uniscono poi nel suo abbraccio al Cardinale.
E scoppia l’applauso dei presenti, più chiaro di un “Amen” polifonico.