Laboratorio di cucito a Barranca, Perú. Scambio di esperienze solidali

Chiara e Roberto sono missionari fidei donum a Barranca nella costa del Perú. Nella loro circolare del mese di agosto ci riportano questa esperienza in un italiano ormai evidentemente peruanizzato.

Siamo state con le donne del taller a Huacho a visitare la cooperativa Tejesol. Sono un gruppo di donne che con l’aiuto di don Ambrogio fidei donum milanese ora rientrato in Italia hanno iniziato a lavorare il giunco e ora, dopo 7 anni, hanno aperto la loro ‘tienda’ negozio dove vendono i loro prodotti derivati dalla lavorazione del giunco: cestini, braccialetti, divani, portamonete e tanto altro…..In realtà esportano anche in Italia attraverso un gruppo di ragazzi presso un negozio di economia solidale che manda loro gli ordini. Le artesane che lavorano qui hanno delle regole da rispettare per esempio lavorano in casa per non trascurare la famiglia ma non possono vendere da sole i prodotti, se ricevono un ordine devono condividerlo con le altre artesane.

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Programma Fiera dell’Altra Economia, Vimercate, 2012

Sabato 12 maggio Centro Omnicomprensivo via Adda, 6 Vimercate
“I giovani progettano il futuro”
Dalle 10,00 alle 13,00 a cura del Bloom di Mezzago proiezione del film “Fuga dal call center”. Sarà presente l’attrice Isabella Tabarini. I ragazzi incontrano gli “attori” dell’Economia solidale: Danilo Villa Des Brianza, i giovani del Birrificio Menaresta di Carate Brianza, Matteo Rossi della Cooperativa Liberisogni. Moderatore: Mauro Cereda giornalista

domenica 13 maggio
Nelle vie del centro storico di Vimercate per la sola giornata di domenica 13 maggio dalle 9,30 alle 19,00 espongono i GAS e i GAF Informatici Senza Frontiere Cooperazione Sociale Agricoltori davvero biologici Artigiani Solidali Imprese Sociali Cooperazione Internazionale Associazione Libera Commercio Librerie Equosolidale Economia di Comunione Finanza Etica Energie Rinnovabili Progetti per il Bene Comune e la sostenibilità Nuovi di stili di vita sobri e solidali

10,30 Animazione per i più piccini

Biciclettata PIEVE IN BICI 2012 Partenza alle 10 dalla piazza della chiesa dei Comuni del Pieve. Arrivo a Vimercate Parco Trotti ore 12,00. Presentazione della Fiera e “Assaggi e degustazioni” a cura di agricoltori e ristoratori del progetto GUSTO DI BRIANZA EST info su http://www.pieveinbici.brianzaest.it

9,30 -12,30 Laboratorio su tempo, denaro e lavoro a cura della Cooperativa Sociale Mag2. Nella mia vita è vero che il tempo è denaro? E se il tempo e il denaro non avessero nessun collegamento, cosa accadrebbe? Laboratorio gratuito (Sala Must via Vittorio Emanuele) con iscrizione obbligatoria entro il 2 maggio 2012. Info e iscrizioni cell.: 328/6664822 e-mail: promozione@mag2.it http://www.mag2.it

9,30 -16,00 Laboratori: ambiente, autoriparazione bicicletta, falegnameria, lavorare la cera, lavorazione della lana, orto in terrazza, recupero materiali, SOS idraulico, stira e cuci

15,00 Intrattenimento per ragazzi e adulti a cura delle librerie di Vimercate e Concorezzo. Sala Must

16,00 Sfilata anti-crisi a cura de Il Villaggio Globale di Monza

Convegno conclusivo: Il futuro è già presente
17,00
Saluti: Sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, don Mirko Bellora parroco Comunità pastorale di Vimercate.
Intervengono: Roberto Cuda giornalista Alberto Berrini economista don Roberto Davanzo direttore Caritas Ambrosiana Moderatore: Fabrizio Annaro giornalista

Ore 19,00 aperitivo conclusivo.
Per tutto il giorno sarà possibile il BARATTO di giochi, abiti o altro Ricordatevi di portare ciò che non vi serve più per trovare qualcosa di utile con cui scambiarlo! A cura della Mailing list Cerco offro del DES BRIANZA

Approfondimenti: https://fideidonum.wordpress.com/2012/05/07/il-futuro-e-gia-presente-fiera-dellaltra-economia-centro-storico-vimercate-domenica-13-maggio/

“Imitare secondo la legge equità di Dio Padre” suggerimento di un padre della chiesa al ministro di eco nomia

Bel passo di un trattato si san Cipriano, ancora più attuale in un momento di crisi economica generale che, come sempre, tende a colpire i più deboli.

“La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune” (At 4,32). Questo è davvero nascere spiritualmente; questo è imitare secondo la legge celeste l’equità di Dio Padre: perché tutto quello che è di Dio è di uso comune per tutti gli uomini; nessuno deve essere escluso dai suoi benefici né dai suoi doni in modo che tutto il genere umano possa ugualmente godere della bontà e liberalità divina. Così tutti ugualmente illumina la luce del giorno, per tutti brilla il sole e spira il vento, tutti bagna la pioggia, tutti dormono di un solo sonno, su tutti splendono le stelle e la luna. Quale esempio di uguaglianza, quindi, se colui che possiede in questo mondo, rende partecipe delle sue rendite i suoi fratelli e, donando senza interesse, diventa disponibile a gratuite elargizioni e giusto, mostrandosi in tal modo imitatore di Dio Padre.

Come funziona il sostegno economico ai Fidei Donum italiani. 21 novembre una domenica di solidarietà

Gli spot televisivi, gli spazi pubblicitari a mezzo stampa e radio, i manifesti nelle parrocchie annunciano in questi giorni l’avvicinarsi di una Giornata particolare, dedicata al sostegno economico ai sacerdoti. I Vescovi italiani hanno stabilito da circa vent’anni che nella Domenica di Cristo Re, quest’anno domenica prossima 21 novembre, si dedichi un po’ di tempo a declinare i grandi valori della comunione e solidarietà nella Chiesa proprio verso chi quotidianamente lavora per gli altri, nell’annuncio della Parola, nei Sacramenti, nella guida della comunità, nelle opere sociali e caritative. Sono i circa 35.000 sacerdoti delle parrocchie di tutt’Italia, i 600 missionari “fidei donum”, senza dimenticare i 3.000 preti anziani o malati.
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L’economia e la finanza etica nell’enciclica di Benedetto XVI


L’economia ha bisogno dell’etica come dimostrano l’imporsi di una finanza etica e dei sistemi di microcredito e microfinanza. Negli interventi per lo sviluppo va messa al primo posto la centralità della persona umana, mentre gli organismi internazionali devono interrogarsi sull’efficacia dei loro stessi apparati di cooperazione rispetto ai fini che perseguono. È uno dei passaggi centrali della nuova enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, pubblicata oggi e firmata dal Papa nei giorni scorsi.

Benedetto XVI: Orientare al bene comune l’economia


L’economia di mercato porta al progresso economico e civile solo se orientata al bene comune.
Lo ha ribadito Benedetto XVI, nel discorso alla Fondazione Centesimus Annus che ha svolto ieri un convegno sui modelli di sviluppo economico e sociale. La libertà nel settore dell’economia deve inquadrarsi in un contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale e in una visione di libertà responsabile il cui centro è etico e religioso. Il Papa ha auspicato che si arrivi ad una visione dell’economia rispettosa dei bisogni e dei diritti dei deboli. E riferendosi alla sua prossima Enciclica dedicata proprio al vasto tema dell’economia e del lavoro, Benedetto XVI ha reso noto che lì verranno posti in evidenza i valori da difendere per realizzare una promozione umana veramente libera e solidale.

Il papa e Muhammad salveranno il mondo in crisi

Nel messaggio per la giornata della pace 2009 il papa Benedetto XVI mette il dito sulle cause della crisi finianziaria e della ancor più grave crisi alimentare che stanno affliggendo il mondo. Eccone due passi:

L’attuale crisi alimentare mette a repentaglio il soddisfacimento dei bisogni di base. Tale crisi è caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze. (n.7)

Anche la recente crisi dimostra come l’attività finanziaria sia a volte guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune. L’appiattimento degli obiettivi degli operatori finanziari globali sul brevissimo termine riduce la capacità della finanza di svolgere la sua funzione di ponte tra il presente e il futuro, a sostegno della creazione di nuove opportunità di produzione e di lavoro nel lungo periodo. (n.10)

Si tratta di un messaggio molto chiaro ed equilibrato, che analizza cause e rimedi alla povertà nell’attale mondo globalizzato e rinnova l’invito di Giovanni Paolo Secondo alla globalizzazione della solidarietà in termini molto concreti e pieni di speranza.

Recentemente, l’Osservatore romano ha pubblicato un corsivo dell’economista Ettore Gotti Tedeschi che teorizza lo sviluppo dei paesi poveri come rimedio all’attuale crisi finanziaria

Riporto due passaggi interessanti:

Perché, quindi, invece di un’altra bolla correttiva, egoistica e a breve termine, non si pensa a una bolla solidale a lungo termine, che generi la crescita di produzioni e manodopera, finanziando i consumi e gli investimenti nei paesi poveri? Che permetta in alcuni anni a circa tre miliardi di persone di partecipare alla crescita dell’intero sistema economico? Persone che però sono pronte, da subito, a esprimere una domanda essenziale per l’occidente, nonché a esser coinvolte in progetti infrastrutturali e produttivi, in progetti di formazione al lavoro e di conoscenza scientifica.

Alle obiezioni circa la mancanza di fondi e ai rischi eccessivi si può rispondere con le esperienze sul microcredito del premio Nobel per la pace, Muhammad Yunus: il rischio è scarso nei popoli poveri. Essi danno a garanzia un bene superiore: la loro stessa vita. Le bolle vere, quelle negative, si producono quando si falsano i prezzi e le condizioni di mercato, non quando si sostiene l’ingresso progressivo di miliardi di persone nel ciclo economico. Esse per noi costituirebbero una ricchezza, anche sul piano morale. Una bolla solidale quindi, una bolla umanitaria, che non sarà per nulla rischiosa, ma che anzi potrebbe salvarci.

Ho appena letto il libro di Muhammad Yunus: “Un mondo senza povertà in cui l’autore teorizza il business sociale, di cui Tejesol Huacho è un esempio, come antidoto a una economia che ha perduto la bussola e con molta profondità scrive pagine di speranza percorribile e sostenibile.
Credo che dobbiamo fare eco a questi messaggi, che possono davvero salvare il mondo.

Ambrogio Cortesi

Fonti:
Il messaggio per la pace 2009
L’analisi dell’Osservatore Romano
Il libro di Muhammad Yunus “Un mondo senza povertà”, Feltrinelli, 2008, lo trovate in libreria.