«Vento frusciante» , l’arcivescovo dei Nativi a Philadelpia

Nella lingua della sua gente lo chiamavano «Pietasa» , nomignolo che sta per «vento frusciante», in inglese «rustling wind» . All’anagrafe si chiama invece Charles Joseph Chaput, ha 66 anni ed è destinato a diventare il primo cardinale pellerossa— o più propriamente «nativo americano» — nella storia della Chiesa cattolica. Benedetto XVI, infatti, lo ha nominato ieri arcivescovo di Philadelphia, diocesi antica e tradizionalmente «cardinalizia» negli Stati Uniti.
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Indigeni, Amazzonia e Progresso del Perú secondo i Comboniani

“Per capire il Perù, bisogna innanzitutto partire dalla sua geografia, da un paese diviso in tre regioni che sono la costa, la sierra e l’Amazzonia: la prima corrisponde al 12% del territorio nazionale e qui si concentra la grande maggioranza della popolazione; la sierra conta per il 30% del territorio ed è meno densamente popolata, l’Amazzonia occupa il 58% del Perù, ed è quella meno abitata”: lo dice alla MISNA padre Rogelio Bustos Juarez, messicano di origine, da anni impegnato in Cile e Perù dove è provinciale dei missionari comboniani. Padre Rogelio descrive le trasformazioni che in poco tempo stanno avvenendo nella zona amazzonica del Perù e che rischiano di cambiare volto a una regione che per secoli ha vissuto seguendo un ritmo proprio.
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Ordine di detenzione per Santiago Manuin, leader indigeno

Sono sorpreso di scoprire che è stato emanato un mandato di arresto per Santiago Manuin Valera, leader indigeno di etnia Aguaruna. É accusato di aver ucciso il sottufficiale di polizia Jorge Luis Calle.
Dopo gli scontri e l’eccidio di Bagua (Amazonas – Perú – 5 giugno) Santiago Manuin era stato dato per morto, invece è riapparso vivo, con otto proiettili nell’addome, nell’ospedale Las Mercedes di Chiclayo.
Attualmente l’ospedale è circondato da un controllo poliziesco per evitare che se ne vada libero.
Ieri Santiago è stato visitato da una delegazione delle Nazioni Unite che ha potuto constatare la gravità delle sue condizioni.
Un sacerdote amico, che ha conosciuto le guerre civili in Africa, mi aveva commentato che in queste occasioni la gente nasconde morti e feriti per evitare arresti. Aveva proprio ragione. Quale sarà il numero reale dei morti di Bagua? Lo sapremo prima o poi? L’affermata attrice peruviana Q’orianka Kilcher sta lanciando una campagna perchè si arrivi a conoscere la verità.

Padre Mario Bartolini e la difesa degli indios

Padre Mario Bartolini, 70 anni, di Ascoli Piceno, Passionista.
Da 31 anni nella selva peruviana, regione San Martín, provincia di Yurimaguas.
In questi giorni la stampa nazionale sta diffondendo l’opera di questo missionario che con una piccola radio comunitaria diffonde dignità e diritti umani fra gli indios dell’Amazzonia peruviana.
Anche a costo della diffamazione, del carcere o della probabile espulsione dal paese.
Corriere della Sera.
La Repubblica.
Ne ha parlato anche Radio Vaticana.
Secondo AdnKronos, pade Mario sarebbe “sotto processo”.

Amazzonia: Scontri tra indigeni e polizia, bilancio ancora incerto

Una vera e propria ‘caccia all’uomo’ è in corso nella zona del Lago Titicaca, alla frontiera con la Bolivia, paese in cui, secondo le autorità peruviane, potrebbe essersi rifugiato Alberto Pizango, presidente dell’Associazione interetnica della selva peruviana (Aidesep), protagonista da due mesi di una massiccia sollevazione indigena contro la politica di sfruttamento delle risorse naturali condotta dal governo di Lima nella regione amazzonica. Pizango è accusato di “sedizione” e “ribellione” dopo i violenti scontri tra polizia e nativi avvenuti tra giovedì e venerdì nella zona nota come la Curva del Diablo, 700 chilometri a nord della capitale, dove centinaia di nativi occupavano da alcuni giorni una strada nei pressi della località di Bagua. Ancora incerto il bilancio delle vittime: secondo fonti ufficiali 24 sarebbero gli agenti uccisi e nove gli indigeni che hanno perso la vita, oltre 150 i feriti e 70 le persone arrestate; le vittime civili sarebbero invece fra le 30 e le 50, secondo Shapiom Noningo, presidente della Commissione dei popoli indigeni amazzonici, che ha escluso l’uso di armi da fuoco da parte dei nativi. L’area degli scontri è presidiata dai militari, mentre sono segnalati altri blocchi stradali nel dipartimento di Loreto, dove un gruppo di indigeni avrebbe anche tentato di occupare l’aeroporto di Trompeteros, di proprietà dell’azienda ‘Pluspetrol’. Intanto un migliaio di nativi, fra cui donne e bambini, si è rifugiato presso le strutture di una chiesa della località di Bagua Grande, ha riferito all’agenzia ‘Efe’ il parroco, padre Castinaldo Ramos. Il coprifuoco è stato imposto nella zona di Bagua, presidiata dalla forza pubblica, mentre le organizzazioni indigene chiedono l’invio sul terreno di una commissione d’inchiesta per fare chiarezza sull’accaduto. Solidarietà con i fratelli dell’Amazzonia peruviana è stata espressa dalle organizzazioni indigene di Bolivia, Ecuador e Colombia.

Fonte: Misna

Nella stampa italiana irrompono gli indios del Roraima (Brasil)

Segnalo due articoli apparsi qualche giorno fa in Italia sulla situazione drammatica nella REPOSA SERRA DO SOL (Roraima – Brasil). Insomma qualche cosa si è mosso, almeno per giornali sensibili a queste problematiche.
Facciamo girare queste notizie e articoli. La situazione è drammatica, come potrete leggere.

http://www.carta.org/campagne/dal+mondo/14444

http://ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/02-Luglio-2008/pagina09.html

Lasciateci in pace!!!

LASCIATECI IN PACE, STIAMO MEGLIO DI VOI! by padremassimo
INDIOS SCONOSCIUTI DELL´ACRE HANNO RISPOSTO A FRECCIATE ALL´AEROPLANO CHE TENTAVA DISTURBARLI.

É un popolo sconosciuto, di cui non sappiamo assolutamente niente e sará meglio continuare cosí: non volendone sapere di piú.

Um piccolo aéreo si é avvicinato di um villaggio di capanne nel cuore della foresta acreana al confine col Perú e sono spuntati indios tinti di rosso, con una frutta chiamata Urucum.
Erano una decina di uomini che invece di fuggire, magari spaventati da questo mostriciattolo di aereo, si sono armati di arco e frecce tentando colpire gli invasori del loro secolare territorio.

La reazione difensiva di questo gruppo indigena rivela uno stato invidiabile di salute sociale, perché fino al giorno che riceveranno a frecciate gli invasori bianchi, vorrá dire che stanno molto bene e grazie mille.

La Survival International, ente che fa campagna per i diritti degli indios, há giá divulgato l`esistenza di piú di quaranta gruppi indigeni isolati nell Amazzonia.

FUORI I CURIOSI! A nessuno venga in mente di organizzare viaggi turistici in Acre per vedere o contattare questa popolazione. Questi indios hanno il diritto di essere lasciati come stanno, dato che hanno scelto di rimanere isolati, ma sapere che esistono intatti culture e popoli non contaminati, per noi é motivo di profonda commozione.

L´UNICA MINACCIA É IL DENARO! Dato che la nostra civilizzazione é dominata dal lucro, tra pochi anni la sete di guadagno sará la grande tentazione degli invasori di terra, di mercanti di legname pregiato e di animali esotici e chissá di ricercatori di pozzi di petrolio o di miniere di oro, dato che tradizionalmente dove abitano gli indios ci sono sempre stati tesori nascosti.

L´avvicinarci a questi indios violerebbe i loro fondamentali diritti, non solo perché loro stessi hanno scelto di rimanere isolati, ma anche perché potrebbe essere fatale, come é successo in altri casi che piú della metá della popolazione é rimasta decimata dopo il contatto con i bianchi. E una volta scomparsi, una cultura intera sparirá con loro.

Ma loro vogliono vivere! “QUEREMOS VIVER`!”