Gustavo Gutiérrez: a teologia como carta de amor

Poucos são os criadores de uma ruptura epistemológica. No campo da filosofia ocidental moderna, foram criadores Descartes, Kant, Hegel, Marx, Heidegger. Na teologia, se destacaram Tomás de Aquino, Lutero, Bultmann, Rahner. Gustavo Gutiérrez abriu um caminho novo e promissor para o pensamento teológico, descobriu “uma nova maneira de fazer teologia”. São palavras certeiras do teólogo Leonardo Boff.

A teologia na América Latina e no Caribe se caracterizava por repetir ou sintetizar pensamentos estrangeiros. Gutiérrez cria, no fim dos anos sessenta, um método teológico desde e para a América Latina pobre e oprimida. Deu a essa reflexão da fé a partir do reverso da história o nome de Teologia da Libertação. Seu raio de projeção tem sido verdadeiramente impressionante: desde a teologia negra, índia, asiática, feminista, ecológica e das religiões até a teologia judaica e palestina da libertação. Gustavo é o primeiro latino-americano a se situar de igual para igual entre os grandes criadores dentro da história da teologia.

No último dia 28 de maio, a Universidade Central de Bayamón, dirigida pelos Padres Dominicanos, uniu-se a uma plêiade de reconhecimentos internacionais, entre eles o prestigiado Prêmio Príncipe de Astúrias, outorgando-lhe um Doutorado Honoris Causa. O padre Gustavo Gutiérrez chegou assim pela primeira vez a Porto Rico, na véspera de seus oitenta anos de vida e do quadragésimo aniversário do emblemático documento eclesial latino-americano, Medellín.

A entrevista foi publicada pelo boletim Religión Digital, 23-08-2008. A tradução é de Moisés Sbardelotto.

Eis a entrevista.
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Intervista a don Ernesto Bozzini di ritorno dall’Uruguay

QUALI SONO SONO STATE LE PRIME IMPRESSIONI DEL TUO RECENTE VIAGGIO IN URUGUAY?

Nel 2002 sono rientrato in diocesi di Novara dopo aver vissuto due esperienze di presenza in Uruguay: una di 10 anni alla periferia di Montevideo, l’altra di 6 anni alla frontiera tra Uruguay e Brasile in Chuy. Questa è la terza volta che ritorno visitando e con uno spazio di tempo abbastanza considerevole di un mese e mezzo.
Al primo impatto, che è quello della vista, guardando le case, gli edifici, le macchine appare un Uruguay che cammina a due velocità: chi sta bene e chi sta male, costruzioni nuove e abbellite, costruzioni nel centro e in quartieri benestanti deteriorate.
Si notano macchine nuove, ma continua la presenza di “carritos” trainati da cavallo con persone che raccolgono rifiuti urbani per classificarli e venderli. Camminando per le strade, ormai sopraggiunta la notte, ho visto dei mucchi di cartone muoversi e sotto delle persone cercando un po’ di calore. Se questa è una prima impressione esteriore, soffermandomi a cogliere in profonditá la vita delle persone ho notato in loro una ricchezza di iniziative che infondono speranza.
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Intervista a mons. Munari, vescovo di Brescia, sui Fidei Donum

Interessante intervista al vescovo di Brescia, monsignor Luciano Munari prima della sua visita ai Fidei donum della sua diocesi in Venezuela.
La fede è un dono, per questo non si può non donarla. Le ricchezze di questa esperienza e le fatiche del rientro. La riflessione su valori e disvalori della civiltà occidentale.

Parte I

Parte II

Adital pública larga entrevista al teólogo Gustavo Gutiérrez

La agencia de prensa Adital publicó ayer una larga entrevista al teólogo peruano Gustavo Gutierrez, bajo el título: “La teología como una carta de amor“.
En la entrevista el p. Gustavo Gutiérrez explica largamente los inicios y las incidencia de la teología de la liberación, declarando, entre otros, que “nuestra metodología es nuestra espiritualidad“.