Carissimi Amici, conoscenti e simpatizzanti della Missione ad gentes,
siamo ormai prossimi alla celebrazione del Natale del Signore Gesu’. Il Natale e’ il giorno della compassione di Dio per l’umanita’ intera, e’ il giorno in cui ci viene donata la vita, e’ il giorno in cui la nostra redenzione ha inizio. Il Natale e’ quindi il giorno della gioia e del dono. Piegandosi sull’umanita’ con amore, Dio si china verso la Vergine Maria riempiendola del suo amore, rendendola una favorita-amata per sempre, individuando in lei la concretizzazione personale della Figlia di Sion preparata come una sposa pronta ad accogliere la venuta del Signore nel suo seno. E’ lo Spirito che discende sulla Vergine per rendere possibile la Nativita’ … e da ultimo lo stesso Spirito forma il Cristo nell’anima di ogni fedele.
Pochi giorni fa contemplavo il dipinto sopra esposto: una donna che si curva su un piccolo essere per custodirlo, preservarlo, soccorrerlo al fine di rigenerare in lui la vita, e orientare la sua vita verso la luce. La donna e’ chiamata a vigilare su ogni forma umana come se si trattasse del suo stesso figlio. Questo e’ stato ed e’ l’atteggiamento di Maria, la Donna per eccellenza… Questo dovrebbe essere l’atteggiamento di ogni uomo e donna creati per una reciprocita’ comunionale. Maria e’ stata la Donna che, come dice S. Agostino, ha accolto Gesu’ nel suo cuore prima ancora di accoglierlo nel suo grembo. E’ per questo che ha saputo donare e portare la VITA e la GIOIA al mondo intero.
Questa pittura si addice molto bene al tempo liturgico che stiamo vivendo durante il quale ci viene chiesto di vegliare per accogliere e custodire la Vita, ed anche mi aiuta ad approfondire la realta’ che sto vivendo in Sudan ove, piu’ che altrove, ci viene chiesto di “far nascere Dio nelle anime devastate”. Anche l’osservatore disattento che cammine per le strade di Khartoum, viene a contatto con situazioni di sofferenza: persone che invocano il riconoscimento dei propri diritti – un tetto per ripararsi sotto cui riprendere ristoro per continuare il pellegrinaggio il giorno seguente, una scolarita’ base per far fronte alle richieste della societa’ moderna, la possibilita’ di curare il proprio corpo in caso di malattia, un lavoro dignitoso…. e soprattutto il dono della PACE…
Troppi di questi poveri del mondo piangono nel silenzio in attesa che qualcuno si curvi su di loro per aiutarli a risollevarsi, a ricominciare a vivere… Il pianto e’ il grido dei ‘senza voce’ al mondo, grido che lanciano alle persone di buona volonta’ che si impegnano a preservare e fecondare la vita.
Ecco allora che la celebrazione del Natale non si riduce al 25 dicembre di ogni anno, ma e’ un programma di vita per ogni persona; non possiamo passare accanto al fratello o alla sorella nel bisogno ignorando il suo grido, il suo pianto…
Che il Natale di questo anno segni per noi tutti un nuovo cammino di fede e di accoglienza affinche’ anche il nostro grembo possa offrire al mondo la Vita, possa portare a tutti Gesu’.
A tutti Buon Natale e Buon Anno 2009!
Sr. Mariateresa Girola
Missionaria Comboniana in Sudan