Una nuova parrocchia a Djamboutou

Scrive don Alberto dell’Acqua

Se avete perso le “puntate precedenti” di questa nostra corrispondenza vi ricordo che, insieme a don Daniele, attuale parroco di Djamboutou – Garoua, sto accompagnando la parrocchia St.Charles Lwanga (che da 27 anni è guidata dai vari preti “fidei donum” della diocesi di Milano succedutisi) ad essere consegnata nelle mani del clero locale camerunese. In previsione di questa consegna, il Vescovo di Garoua, mons. Antoine Ntalou, ci ha chiesto la disponibilità di guidare la nascita di una nuova comunità parrocchiale (e a me ha chiesto – per ora solo ufficiosamente – di diventarne il parroco). La nuova parrocchia che è sorta a Ngalbidjie, un quartiere periferico della città, e che è dedicata a St. Jean-Marie Vianney, il santo curato d’Ars e patrono di tutti i preti, è stata creata il 25 gennaio di quest’anno. Non ha né chiesa (i tanti fedeli – per ora e per un bel po’ di tempo ancora – per celebrare la messa domenicale, si ritrovano in un cortile, sotto ripari di paglia), né presbiterio, né altre strutture. Attendiamo i successivi passi del Vescovo e nel frattempo io mi preparo al futuro, restando per ora comunque concentrato sul mio lavoro di sempre, da 4 anni a questa parte, con i ragazzi, i giovani e le 20 comunità cristiane dei villaggi di Djamboutou.

Il cammino quaresimale mi vede alle prese con l’accompagnamento dei catecumeni che riceveranno il Battesimo a Pasqua: un cammino sempre impegnativo quanto arricchente.
Insieme ai giovani di qui voglio condividere con voi una grande gioia e un grande dono ricevuti: in uno degli ormai tradizionali “pomeriggi per i giovani” abbiamo lavorato sul libro del card. Carlo Maria Martini: “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, un libro che è strutturato a partire da domande di giovani europei cui il cardinale cerca di rispondere in modo aperto e profondo. Partendo da alcune di queste domande, ce ne sono venute in mente altre 14 da porgli in quanto “giovani africani”. Naturalmente non ci siamo lasciati scappare l’occasione di scrivergli e grande è stata la gioia di vederci recapitare le sue risposte a partire dalle quali continueremo il nostro lavoro.

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